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I camerini per le clienti

Sul piano mezzanino si trovava la sala d’accoglienza, che dava sui camerini per le clienti: sei cabine decorate con tende grigie, pronte a ricevere le clienti al termine della sfilata.

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Una cliente si prova un abito nei camerini di Dior per apportare le alterazioni finali, intorno al 1950.

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Suzanne Luling nel suo appartamento nella zona di Quai Malaquais a Parigi, intorno al 1950.

Suzanne Luling

Nel 1946 Christian Dior nominò Direttrice delle vendite Madame Suzanne Luling, originaria come lui di Granville e forte di una carriera nel mondo della pubblicità. Secondo lo stilista, la donna era perennemente “di buonumore e piena di energia”, a qualunque ora del giorno. “Motiva le addette alle vendite, stimola le clienti e contagia tutti con il suo entusiasmo e la sua luminosità.” Fu costruito un piccolo ufficio sotto l’arco dell’entrata per ospitare le sue due assistenti, le sue cartelle e i suoi telefoni.

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Le giornate immediatamente successive alla presentazione delle collezioni erano riservate agli acquirenti professionisti, che potevano ordinare prima di tutti gli altri i prototipi che avrebbero poi riprodotto ed esposto in tutto il mondo. Dopodiché, per diverse settimane, Madame Luling e il suo “esercito di addette alle vendite”, vestite tutte di nero, davano il benvenuto alle clienti private, per le quali venivano organizzate ogni giorno delle sfilate nei saloni.

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Addette alle vendite vestite di nero
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Madame Minassian, Direttrice delle vendite, affiancata dalle sue assistenti, pianifica una sfilata per quasi 350 clienti.

Dal salone al camerino

La sala era “un luogo d’intrattenimento” in cui venivano presentati i nuovi modelli; dopodiché le clienti venivano scortate nei camerini per provarsi una selezione di completi, abiti e cappotti della stagione scelti appositamente per loro.

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Madame Linzeler e Madame Monique (premières d’atelier), intorno al 1950.

Madame Linzeler

Madame Linzeler, che vantava un’eccellente conoscenza in materia di haute couture, affiancava la Direttrice tecnica Marguerite Carré. Supervisionava i camerini per assicurarsi che la qualità e l’aspetto delle riproduzioni rispecchiassero in tutto e per tutto quelli dell’originale. “Con il suo aspetto calmo e i suoi capelli argentei, sa come imporsi sulle premières d’atelier e infondere fiducia anche nelle clienti più indecise”, raccontò Christian Dior.

“Quella dell’acquisto è un’arte difficile. L’acquirente deve saper riconciliare le esigenze delle sue clienti con il desiderio di novità e scegliere con accuratezza tra i 170 modelli che si trova davanti quelli che la sua particolare clientela sarà più propensa a comprare. La sua scelta è il risultato di una lunga catena di esitazioni, contraddizioni e indecisioni.”
Christian Dior, Dior by Dior, 1958
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I busti sono realizzati su misura per le clienti, al fine di adattare i modelli alla loro morfologia.
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Madame Litman e Madame David Granger condividono lo stesso busto poiché le loro misure sono simili.
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Ai busti delle clienti viene sempre cucito o fissato un nastro, in modo da aiutare l’atelier a individuare facilmente le misure con cui lavorare e confezionare gli ordini.
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I busti sono realizzati su misura per le clienti, al fine di adattare i modelli alla loro morfologia.
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Madame Litman e Madame David Granger condividono lo stesso busto poiché le loro misure sono simili.
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Ai busti delle clienti viene sempre cucito o fissato un nastro, in modo da aiutare l’atelier a individuare facilmente le misure con cui lavorare e confezionare gli ordini.

Le creazioni Haute Couture sono realizzate su misura. All’epoca gli atelier lavoravano su dei manichini modellati in base alla morfologia delle clienti. Ciascun prototipo doveva essere provato tre volte e richiedeva fino a due mesi per essere completato. È questo il motivo per cui le collezioni Primavera-Estate sono presentate ancora oggi a gennaio, e quelle Autunno-Inverno a luglio.

SALON DES MODES A RECUPERER

Il salone dei cappelli, intorno al 1955.

Il salone dei cappelli

Una piccola scalinata portava dal piano mezzanino all’ampia boutique che, nel 1955, aprì i battenti all’angolo tra avenue Montaigne e rue François Ier. Un’altra stanza conduceva inoltre al salone dei cappelli, dov’era esposto un assortimento di copricapi, e a quello delle pellicce.

30 Avenue Montaigne

Esplora il cuore di 30 Avenue Montaigne, il “piccolo e laborioso alveare” dove la leggenda di Christian Dior vide la luce 75 anni fa.