La stampa Jungle
La boutique Christian Dior, intorno al 1955.
Per la sua prima sfilata Christian Dior introdusse una stampa leopardata che resta ancora oggi uno dei simboli della Maison. Mizza Bricard, musa e fedele collaboratrice dello stilista che incarnava appieno la figura della femme fatale, era particolarmente appassionata di questa fantasia.
“Sapevo che, con la sua straordinaria natura incline agli eccessi, avrebbe equilibrato l’eccessiva cautela che io ho ereditato dalle mie radici normanne”, scrisse Christian Dior riguardo a Mizza.
Nel 1947 Christian Dior battezzò una delle sue creazioni con il nome Jungle, in riferimento al motivo leopardato che aveva ideato per la collezione insieme al produttore di seta Bianchini-Férier.
La fantasia fece la sua comparsa su diversi modelli: l’abito da sera Africaine in chiffon, la mise Jungle e l’abito Reynolds. Essa fu riproposta svariate volte sia da Christian Dior che dai suoi successori…
…su dei cappelli di Yves Saint Laurent…
…su dei colletti risvoltati in pelliccia di Marc Bohan…
…o su un total look di Gianfranco Ferré.
John Galliano rese omaggio a Mizza con la sua prima collezione Haute Couture, in cui propose questa fantasia sulla sua creazione MitzahDior.
Raf Simons la riutilizzò in versione all-over su un abito da sera.
Maria Grazia Chiuri continua ancora oggi a reinterpretarla in versioni d’impronta pop in vivacissime tonalità o su materiali trasparenti e lucidi.
© Dior Focus/Ivan Vandel ; © Droits réservés ; © Association Willy Maywald/ADAGP, Paris, 2022 ; © Pat English ; © Guy Marineau